Ecologia

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La grande isola di rifiuti del Pacifico ora diventa un film

27 febbraio @ 14.31 

Federico Gennari Santori 

http://www.pagina99.it/news/cultura/4180/La-grande-isola-di-rifiuti-del.html 

Ambiente 

Si chiama Great Pacific Garbage Patch, è un'enorme isola di rifiuti, grande come il Texas, che da 60 anni galleggia in mezzo all'oceano Pacifico. Ora un documentario racconta i danni sulla salute e sull'ambiente marino dell'isola 

 

Articolo aggiornato al 02/04/2014 

 

Dall'8 marzo proseguono le ricerche del jet MH370 della Malaysia Airlines, precipitato nell'oceano pacifico, e ancora non si trova nulla. Ricognizioni aeree e satelliti non hanno trovato altro che detriti non meglio identificati. Non si riesce a venirne a capo. A dare un'interpretazione inedita è stato lo scienziato e scrittore dell'organizzazione Conservation International M. Sanjayan in un'intervista alla CNN. Finalmente, a suo parere, le ricerche hanno messo in evidenza un problema da anni denunciaato dagli ambientalisti: la presenza di detriti e rifiuti galleggianti di ogni tipo negli oceani. Quanto all'aereo scomparso «non è come cercare un ago in un pagliaio» ha affermato. «E' come cercare un ago in una fabbrica di aghi». «E' un pezzo di detriti tra miliardi che galleggiano nel mare». I resti del MH370 non si trovano perché si sono mischiati a tutti i rifiuti presenti in mare, restando intrappolati in giganteschi agglomerati. E l'ipotesi sarebbe plausibile, basti pensare al caso più eclatante.

 

In mezzo all'oceano pacifico c'è un'isola che pochi conoscono. No, non è Atlantide e ci somiglia anche poco. Si chiama Great Pacific Garbage Patch. Tradotto? La grande chiazza di immondizia del Pacifico: una vera e propria isola di rifiuti galleggiante. Dopo un viaggio di 7 anni, la surfista e subacquea Angela Sun la racconta in un nuovo documentario indipendente intitolato Plastic Paradise: The Great Pacific Garbage Patch. E sta già facendo il giro di numerosi festival ambientali per mostrarne gli impatti devastanti su ambiente, salute umana e vita marina.

 

L'esistenza di quest'isola di plastica fu prevista in un documento della National Oceanic and Atmospheric Administration nel 1988, ma in realtà l'isola aveva iniziato a formarsi intorno agli anni '50, proprio quando la plastica fece il suo epocale ingresso sul mercato. E, da allora, è cresciuta a dismisura. L'Algalita Marine Research Foundation e la Marina degli Stati Uniti stimano che siano 3 milioni le tonnellate di plastica agglomerate dalle correnti oceaniche in quella conosciuta come zona di convergenza del Vortice subtropicale del Nord Pacifico. Situata approssimativamente fra il 135º e il 155º meridiano Ovest e fra il 35º e il 42º parallelo Nord, l'estensione del Garbage Pack non è nota con precisione: potrebbe essere pari alla superfice del Texas o a quella degli interi Stati Uniti.

 

Perché una chiazza e perché di plastica? Semplice: i materiali plastici non si biodegradano come gli altre sostanze di natura organica, ma prima si “fotodegrada”, dividendosi in parti sempre più piccole. Questo fa sì che i rifiuti gallegino formando un agglomerato che imbriglia detriti di ogni tipo (il Garbage pack potrebbe contenerne fino a 100 milioni di tonnellate) e contamina l'ambiente marino. Basti pensare che i polimeri proveninenti dalla graduale disintegrazione dei rifiuti sono molto simili a quelli che formano il plancton. Molti animali marini, quindi, muoiono per aver ingerito plastica, che entra nella catena alimenta intasando l'intero ecosistema.

 

Ecco il trailer del documentario di Angela Sun, condiviso su Vimeo. 

 

Plastic Paradise: The Great Pacific Garbage Patch Trailer

 from Angela Sun on Vimeo.

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Per informazioni : econaturale@virgilio.it



 

 

Ma l'acqua in bottiglie di plastica fa bene o fa male?

Giudicate voi...


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